Bce, possibile nuovo Qe: quali effetti sui tassi dei mutui Euribor ed Eurirs?
Idealista intervista Riccardo Bernardi – CDO 24MAX – sugli effetti dei tassi Bce sui mutui
A sette anni dallo storico “Whatever it takes” pronunciato da Mario Draghi nel 2012 al suo primo annuncio del quantitative easing – la misura di acquisto asset a favore degli Stati membri dell’Unione che si è rivelata fondamentale per iniettare liquidità nel sistema economico favorendone la ripresa, – una delle ultime apparizioni dell’attuale presidente della Bce non ha avuto lo stesso dirompente effetto mediatico, né borsistico. E tuttavia ha contenuto molto di positivo.
Tassi di interesse Bce ancora bassi nel 2019-2020
Durante la conferenza stampa, Mario Draghi ha annunciato la volontà di mantenere invariati a zero i tassi di interesse (deludendo i mercati che si aspettavano invece un taglio che li avrebbe portati in territorio negativo); ma d’altro canto ha garantito che resteranno bassi almeno fino alla metà del 2020, ha messo la mano sul fuoco sul fatto che Christine Lagarde sarà un suo degno successore (“Lagarde will be an outstanding president of the ECB”, sono state le parole di Draghi) e ha assicurato la platea di giornalisti presenti alla conferenza che è allo studio un nuovo programma di acquisto asset che verrà portato avanti ben oltre la scadenza prefissata, se necessario. “Un significativo livello di stimolo monetario continua ad essere necessario affinchè le condizioni finanziarie restino favorevoli a supportare l’espansione dell’area euro”, ha affermato infatti il presidente della Bce.
Tassi di interesse mutui 2019, Euribor ed Eurirs ai nuovi minimi
Credito disponibile e tassi bassi, quindi, ancora per lungo tempo, anche dopo il cambio di testimone con Christine Lagarde. Tutte notizie positive per chi intenda investire nell’economia reale, anche e soprattutto nel mercato immobiliare. I tassi dei mutui promettono infatti di restare favorevoli ancora a lungo, viste le parole di Draghi e visto l’andamento dei tassi Irs ed Euribor che, avendo scontato da tempo le decisioni di Francoforte, continuano a vedere sempre nuovi minimi.
In particolare i tassi Eurirs a tutte le scadenze hanno ceduto circa dieci centesimi di punto (in territorio negativo però solo la scadenza a un mese, attualmente al -0,23%); l’Euribor a un mese ha invece ceduto ulteriori decimi di punto fissandosi a giugno e luglio a -0,39 (dal precedente -0,37); la scadenza a tre mesi è passata dal -0,33 di giugno al -0,36 di luglio; a sei mesi, si è passati dal -0,28 di giugno al -0,34 di luglio mentre la scadenza a 12 mesi ha visto addirittura passare da un -0,19 del mese di giugno al -0,27 del mese di luglio.
Previsioni tassi mutui 2019: i commenti degli esperti
“L’elezione della colomba francese Christine Lagarde alla Bce ha creato aspettative di politica monetaria europea espansive, in continuità con quelle di Mario Draghi, – commenta Ivano Cresto, responsabile BU Mutui, Facile.it, che spiega così il movimento ribassista dei tassi Irs ed Euribor: – I mercati si aspettano in futuro un ulteriore ribasso del tasso Bce a -0.50, il che spinge al ribasso anche l’Euribor il quale, già al 24 luglio scorso, era sceso fino a toccare il valore di -0,401 per l’indice ad un mese e il -0,376 per quello a tre mesi. Oltre a questo, è lecito credere che vedremo un’ ulteriore campagna di quantitative easing che porterebbe la Bce ad acquistare titoli di Stato. I mercati, aspettandosi ciò, hanno iniziato a comprare titoli di Stato, facendone abbassare i rendimenti; comportamento che ha portato a far scendere l’Irs visto che questo fattore è correlato al rendimento dei titoli di stato tedeschi (ad oggi negativi fino a 20 anni). Per i consumatori, lo scenario fin qui descritto ha portato ad una ulteriore discesa dei tassi dei mutui, in quanto legati a Irs e Euribor. Situazione che potrebbe durare e addirittura migliorare per chi vuole comprare casa con un mutuo, dato che i tassi potrebbero abbassarsi ulteriormente”.
Tassi mutui, cosa succede se l’Euribor scende ancora
“In presenza di Euribor negativo e con uno spread bancario basso può succedere che vengano azzerati gli interessi della rata del mutuo, – fa notare Stefano Tempera, founder di Cercamutuo.com. – Facciamo un esempio: se avessi un mutuo parametrato all’Euribor 1 mese a -0,40 e uno spread di 0,40, il tasso finito su cui calcolare la rata sarebbe zero. Il che significherebbe pagare una rata di solo capitale e nessun interesse. Sel’Euribor scendesse ancora succederebbe quello che è accaduto in Danimarca nel 2015, quando la NationalBanken, la Banca centrale danese, portò i tassi a -0,75%, cogliendo impreparate le banche che qualche anno prima avevano sottoscritto mutui con spread inferiori. Da qui il paradosso: in alcuni casi gli istituti furono costretti ad accreditare ai mutuatari gli interessi maturati sulla somma prestata”. Di fatto questo difficilmente succederà in Italia, dove varie volte è stato applicato dalle banche il tasso “floor”, al di sotto del quale i tassi dei mutui proposti non possono scendere, onde evitare appunto che gli istituti di credito abbiano a perderci dai finanziamenti per acquisto casa.
Gli effetti dei tassi Bce sui mutui
Quando agli effetti diretti delle parole di Draghi sui tassi dei mutui, “i parametri come l’Euribor e l’Eurirs, che incidono sull’andamento delle rate, sembrano aver già scontato la mossa della Banca centrale europea di mantenere invariati i tassi, – commenta Tempera. – L’Euribor, in particolare, ha registrato negli ultimi giorni nuovi minimi storici, il che lascia pensare che i titolari di un mutuo a tasso variabile potranno rimanere tranquilli a lungo. Bisognerà vedere come si comporteranno le banche sull’offerta di nuovi mutui in questo secondo semestre dell’anno, se alzeranno gli spread bancari rispetto all’attuale offerta.
“La decisione da parte della Bce di lasciare invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi pressoché invariati non ci ha colti di sorpresa, – aggiunge Riccardo Bernardi , CDO di 24MAX. – Questa conferma sarà sicuramente un vantaggio per chi oggi intende acquistare una casa proprio grazie all’erogazione di un mutuo. Il perdurare del periodo di tassi di interesse ai minimi storici, quasi pari allo 0%, permetterà ad un numero maggiore di persone di avvicinarsi ad un acquisto immobiliare questo porterà ad un aumento del numero di compravendite effettuate anche grazie ai prezzi ancora vantaggiosi degli immobili che dal 2007 ad oggi si sono mantenuti in territorio negativo, con una flessione massima nel 2013. Nei primi 6 mesi del 2019 abbiamo assistito ad una leggera contrazione progressiva dei tassi di variazione dei prezzi che per la prima volta hanno registrato un incremento dell’0,2%. Siamo certi che però la decisione della Bce si confermerà vantaggiosa e permetterà al settore immobiliare di continuare la sua ripresa”.
“Apprendiamo favorevolmente la scelta intrapresa dalla Bce di mantenere i tassi bassi agevolando così il mercato dei finanziamenti, – afferma Renato Landoni, presidente di Kiron Partners. – Se poi la Bce riprenderà i Qe ci saranno nuove possibilità per sostenere il mercato immobiliare che è in moderata crescita da diversi mesi”.
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